Siviero: molti casi in Valle di Susa, si possono ottenere i risarcimenti
Ancora una causa vinta, ancora un’altra vittima per la malattia contratta negli anni in fabbrica. Carlo Balzaretti è morto nel 1988 ma la famiglia non se l’era sentita di partire con una causa: il dolore in certi momenti è così grande che occupa ogni spazio dell’esistenza.
Passano gli anni e il figlio contarta Celestino Siviero, ex delegato sindacale della Pistone Borgo, che da anni segue le famiglie dei suoi “vecchi” colleghi di lavoro colpiti da tumore, soprattutto ai polmoni e alla vescica: “Sono più di 75 quelli che non ci sono più – racconta – e finora abbiamo vinto una quindicina di cause perché alcune patologie tumorali non sono riconosciute come malattie professionali”. È da quasi vent’anni che Siviero si batte per portare le cartelle cliniche al vaglio dei magistrati: “Prima vengono valutate da una commissione medica che valuta se è possibile procedere con una causa che viene poi seguita dall’avv. Laura D’Amico Siviero, una vita passata nell’azienda di via Valdellatorre, si era chiesto il perché di tante malattie tumorali tra i colleghi ed ex colleghi: “Lavoravamo con prodotti cancerogeni, il materiale di risulta veniva disperso nei terreni circostanti, non c’erano controlli. Quando andavo nel reparto fonderia – racconta – uscivo ricoperto di polvere nera che penetrava nella pelle. Mia moglie non riusciva neppure a lavare
gli indumenti che indossavo tanto erano impregnati. E quella polvere la respiravamo tutti e tutti i giorni”. L’ex sindacalista ha un sogno: “Vorrei poter aiutare più gente possibile”, afferma e lancia un appello: “In valle di Susa c’erano molte aziende che lavoravano con materiali ad alto rischio e quindi immagino ci siano persone che hanno avuto seri problemi di salute.
C’è la possibilità di ottenere dei risarcimenti se queste patologie possono essere ricondotte a malattie professionali. Ma bisogna attivarsi prima che scadano i termini di prescrizione”. Siviero tutti i martedì pomeriggio, dalle 15 alle 17, è nella sede della Camera del Lavoro di Collegno, in via Morandi 15: è disponibile per un colloquio gratuito con i familiari delle presunte vittime del lavoro e ovviamente anche per coloro che hanno contratto la malattia in fabbrica e stanno combattendo.