Olivetti, risarcita una vittima. Un milione di euro da Telecom

Ivrea, il tribunale del lavoro ha condannato l'azienda a versare i soldi al figlio di una operaia

ll tribunale del lavoro di Ivrea condanna la Telecom a risarcire un milione di euro per una delle vittime dell’amianto negli stabilimenti Olivetti. A darne l’annuncio è stata la Fiom Cgil che alla morte della lavoratrice si è offerta di assistere il figlio della vittima nella causa presso il tribunale eporediese.

La Telecom, avendo rilevato il marchio della nota azienda informatica, ne ha assunto anche la responsabilità civile per i casi di morti di amianto come era già emerso in precedenti procedimenti giudiziari. In relazione ai danni subiti dalla lavoratrice era stato avviato alcuni anni fa un primo procedimento penale, poi estinto prima dell’esame della Cassazione causa il decesso del dirigente Olivetti a suo tempo individuato quale responsabile. Successivamente anche la lavoratrice è deceduta a causa dell’esposizione all’amianto.

Soddisfatta dell’esito l’avvocato Laura D’Amico, difensore dei familiari della lavoratrice, che ha dichiarato: «È una sentenza che compensa l’esito del giudizio penale estinto, riconosce le ragioni dei familiari della lavoratrice vittima dell’amianto, incoraggia altri lavoratori e i loro familiari colpiti da analoghi tragici eventi a rivendicare i loro diritti. È una prima risposta di giustizia verso la vittima e i suoi congiunti, dopo anni di attesa». Dal sindacato fanno sapere che «proseguiranno l’impegno al fianco dei lavoratori esposti all’amianto in Olivetti, con lo sportello salute da tempo attivo ad Ivrea e con la presenza al processo di appello e agli ulteriori procedimenti analoghi oggi in fase di istruzione.

Resta il problema della bonifica dei siti Olivetti che andrà affrontato in primo luogo dagli enti locali che sono stati parte civile nel procedimento penale di primo grado e che immaginiamo lo saranno anche nei gradi di giudizio e nei procedimenti successivi». Terminato, infatti, il processo penale di primo grado si è in attesa dell’appello mentre si sono già concluse le indagini relative al fascicolo chiamato “Olivetti bis” che potrebbe dare origine ad un secondo procedimento penale sempre relativo alle morti e alle malattie legate alla presenza dell’amianto negli stabilimenti e nelle lavorazioni della Olivetti.

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